Non temere mai di dire cose insensate. Ma ascoltale bene, mentre le dici

Digressione

Come sempre… ma, però, tuttavia, a patto che… così imparo… perchè sono un coglione.

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Una sera del 2012, scrivevo a bordo di un autobus diretto in Francia.

Se decidi di uscire dalla tua vita per andare in cerca di guai, devi prima assicurarti di non farlo lasciandone altri irrisolti.

In caso contrario sei già un uomo morto.

È stato un po’ un monito per me.

Una specie di mantra d’avvertimento. Un po’ come tuffarsi in acqua col salvagente…

Ma è storia vecchia ormai che io seguo raramente i consigli, esatto… anche se sono i miei.

Il fiato diventa sempre più corto man mano che il tempo passa e io sono afflitto da quel senso di vuoto e voglia di cambiare che porto sulla spalla come un fastidioso pappagallo.

So già quanto mi costerà questo nuovo capitolo. Elementare. O forse chissà, stavolta sono perfino troppo ottimista.

In balia di ruote e caselli e biglietti e binari e ore ed ore di immagini attraverso finestrini e gallerie. Pensieri. Segreti. Baci amari, notti tiepide, cose non dette… a sorbirmi le ragioni del cuore e della mente in un gioco perverso di lotte tra passioni interiori.

Il rischio è che “cambia cambia” restiamo sempre uguali.

Immutati, bloccati in emozioni tossiche.

Forse dovrei lasciar fare agli altri. Lasciarmi annegare tra chiacchiere e progetti e poi stare a guardare mentre cullano il mio corpo senz’anima, riempito d’amore, ipocrisie e catene.

Forse non sono la persona giusta per decidere cosa è meglio per me…

O forse dovrei imparare a decidere…